Dovendo affrontare il tema della disabilità si corre il rischio di cedere alla retorica. Capita cioè che, ancorchè animati dalle migliori intenzioni, si lasci spazio al compatimento. Quando invece si sostituiscono le chiacchiere con i fatti, e ci si regala una giornata mischiati con chi ha problemi veri da affrontare quotidianamente, si scopre una cosa che dà speranza a questa società votata allo sfacelo: esistono ancora persone speciali.

Ma non si cada in errore: speciali non è riferito solo ai disabili. Tutt'altro: speciale è anche chi riesce a guardare oltre le differenze fisiche e dedica una sua giornata a far vivere la propria "normalità" anche a chi si sente diverso. Una persona speciale che serve ad un'altra persona speciale. Servire, nel senso più nobile della parola, vuol dire essere utile, e non essere schiavi. E se essere utile al potente, al ricco, ha solitamente il fine meschino di trarne un vantaggio personale, essere utile a chi deve affrontare una vita lottando contro le proprie limitazioni, fisiche o psichiche, è l'apoteosi del servitore, di chi si adopera avendo come unico fine il bene del più debole.

Ed è in questa ottica che prende senso e forma la manifestazione che da quasi venti anni porta tanti motociclisti nelle diverse sedi dell'Anffas, in particolare in quella di Somma Lombardo, che sorge nel verde del Parco del Ticino. Ma, si badi bene, l'essere motociclista è una qualità che viene dopo l'essere una persona speciale: già, perchè chi accoglie nella carrozza del proprio sidecar o sul sellino della moto una persona con grosse disabilità non lo fa per il piacere del viaggiare liberi, per far provare a qualcuno la spinta della sua cavalleria o per dare prova della sua abilità nel piegare; semplicemente, si mette a disposizione del prossimo per dare lui un'occasione di stupirsi. Si, perchè noi tutti, sotto l'alone dorato della nostra fortuna siamo talmente abituati a salire in sella, accendere il motore e buttarci in strada che riusciamo a meravigliarci solo in cima ad una montagna a cui siamo giunti dopo decine di tornanti e curvoni da ginocchio a terra, o davanti ad un tramonto innanzi al mare al termine di una lunga e calda giornata di viaggio. Siamo assuefatti a tal punto che quando ci spostiamo da casa al posto di lavoro ci dà noia la solita città, il solito traffico, il solito susseguirsi di semafori che incontriamo lungo il nostro tragitto; ormai non facciamo più caso ai colori sgargianti della nostra motocicletta, o alla sua elegante livrea nera, che tanto ci aveva colpito quando l'abbiamo vista tirata a lucido nella vetrina del concessionario, davanti a cui abbiamo passato ore ed ore a desiderarla. C'è invece chi riesce a meravigliarsi davanti allo sbuffare della marmitta, o chi grida scosso dall'adrenalina dei primi metri in moto, o chi saltella da un sidecar all'altro attratto dalla varietà dei colori; c'è chi scappa perchè spaventato dal rimbombo dei motori. Sono loro, i nostri amici dell'Anffas, che grazie a questa genuina semplicità si lasciano stupire da ciò che noi diamo per scontato, lasciando che il sorriso si componga sul volto di chi ride raramente.

Nonostante i notiziari che per giorni hanno prospettato una domenica molto piovosa, e incuranti del cielo plumbeo e da qualche scroscio d'acqua mattutino, i sidecaristi ed i motociclisti si sono dati appuntamento di buonora alla piazza del mercato di Somma Lombardo, da cui hanno raggiunto la sede dell'Anffas. Qui è stato offerto un rinforzo alla colazione con un caldo caffè ed una brioche, mentre i nostri amici ospiti della struttura hanno iniziato a curiosare tra i motori, spostandosi lungo il cortile interno dove moto e sidecar erano allineati in gran spolvero. Piloti e passeggeri si sono rivisti dopo un anno, e come sempre sono bastati pochi minuti perchè si amalgamassero. C'è anche chi prende parte alla manifestazione per la prima volta: superato lo choc che le anime sensibili provano davanti ai veri drammi della vita, aiutati in questo dalla normalità con cui i veterani si relazionano con gli amici disabili, anche i novelli si lasciano coinvolgere dall'aria di semplicità che aleggia nella struttura.

Durante la mattinata sono stati fatti due giri turistici nelle cittadine limitrofe: il primo, tradizionale, ha avuto come palcoscenico il fiume Ticino e l'alzaia che lo delimita da nord a sud; il secondo, novità dopo tanti anni, ha portato la lunga e strana carovana a pascolare tra i campi di Casale Litta sotto gli occhi curiosi degli abitanti. Due giri da circa quarantacinque minuti l'uno, intervallati dalla più classiche delle pause: la pausa caffè.

Poco dopo mezzogiorno tutti hanno preso posto sotto il tendone allestito per il pranzo, con quattro lunghe tavolate che ben presto sono state occupate in ogni dove. Al centro, ovviamente, hanno preso posto i nostri amici della comunità che sono stati poi i primi ad essere serviti. Il pranzo, curato dalle cuoche del Moto Club Golasecca, è stato gradito da tutti i commensali che, visti i due primi con tanto di bis, il secondo con contorno, il dolce e il caffè, hanno potuto saziare il proprio appetito. Le pause tra una portata e l'altra sono state l'occasione per portare un po' di scompiglio tra i ranghi: cantando, ballando, chi in piedi sulle panche e chi non, abbiamo riscaldato l'aria in quella piccola parte di mondo in cui iniziava a soffiare un vento un po' troppo fresco. Sarà forse per colpa di quel venticello che a molti è venuta la pelle d'oca quando, sulle note di una canzone di Vasco Rossi, è stato ricordato Marco Simoncelli, suo grande fan.

Dopo il pranzo è arrivato il momento delle premiazioni degli ospiti della comunità e dei loro assistenti, e dei ringraziamenti per tutti coloro che hanno contribuito all'ottima riuscita della festa. Sidercaristi, motociclisti, staffetta, ambulanza e vigili, chi ha cucinato, chi ha servito le portate e chi ha semplicemente preso parte alla manifestazione: a tutti loro va il plauso per aver fatto qualcosa di veramente utile almeno per qualche ora per chi, di attenzione, ne avrebbe bisogno quotidianamente. Per qualche ora, infatti, ognuno di noi è stato considerato come uno di loro.

L'appuntamento è già fissato per il prossimo anno, quando il 17 marzo 2013 avrà luogo la diciannovesima edizione di Amico.

 

Qui le immagini della manifestazione.