Grazie a Roberto per aver scritto il suo racconto della gita del 28.03.2010: nel suo stile tipico fonde il realismo paesaggistico con una sana ironia tutta da biker! Buona lettura!
Mercoledì sera al Café Race come sempre, parlando di donne…..e di motori, tra una pacca sulla spalla all’amico e lo scricchiolio dei boccali che si sbaciucchiano prima di essere vuotati, ci accorgiamo che nel nostro Calendario Mototuristico c’è un “buco”: cosa si fa Domenica? Non sia mai che lasciamo passare la Domenica delle Palme senza bruciar benzina, e così da buoni cristiani, aderiamo all’invito di Piero: Cascata del Toce, pranzo al sacco e rientro per la Cannobina.
Partenza alle 9.30 dalla fida pasticceria già mangiati, pisciati e col pieno. Raccogliamo Piero ad Arona ed il gruppo parte trotterellando sul lungolago.
Dopo giorni di pioggia incessante e di temperature non esattamente primaverili, un cielo azzurro pastello ed un sole splendente fa da sfondo al Lago Maggiore che sfoggia il suo abito migliore come se fosse uscito dal quadro di un famoso pittore.
A Belgirate, ci concediamo una digressione dall’itinerario previsto e percorriamo la strada in costa che offre scorci incomparabili del Verbano, contornata da eleganti dimore che si affacciano graziosamente da questo balcone naturale. Il manto stradale però è l’alterco di cotanta bellezza; buche, ghiaietto, sale, aghi di pino…….meglio lo sterrato!
E’ l’ora del caffè. Fratello sole versa i suoi raggi dorati nelle acque del lago facendolo scintillare per tutta la sua lunghezza: siamo a Feriolo. Dal caratteristico gazebo di fronte alla Chiesa, consumiamo le nostre bevande e saziamo gli occhi con questa generosa natura, mentre le nostre donne fanno incetta di rametti di ulivo benedetto sul sagrato.
Lasciamo il famoso specchio d’acqua per dirigerci verso la Val Vigezzo. Salendo per la via, il manto nevoso ricopre progressivamente il paesaggio circostante catturando lo sguardo, e curva e piega, raggiungiamo la Cascata del Toce. Lasciamo i “ferri” a riposo e ci alterniamo sul pontile a sbalzo sullo strapiombo per rimirare questa splendida vallata ancora in abito bianco mentre qualcuno si diverte a saltellare dentro i pozzangheroni formati dalla neve disciolta; bambini? No! Motociclista birichino con stivali in goretex.
L’aria frizzante di montagna stimola l’appetito, così scendiamo più a valle nei pressi di Crodo, visitiamo panetteria, pasticceria e un negozietto di prodotti alimentari tipici. Lungo il Toce, una radura adibita ad area pic-nic, sarà la nostra sala da pranzo. Non immaginate cosa può contenere il bauletto di una moto! Cibarie e bevande di ogni genere e gusto, sicuramente, non ci lasciamo morir di fame e tra un boccone, un sorsetto ed un mare di cazzate, scusate, una montagna di cazzate, riempiamo la panza e facciamo il pieno di buon umore. Ah! Prima di partire segniamo il territorio come fanno i cani: qui ci siamo passati anche noi.
A Masera si svolta a sinistra; inizia la Cannobina. L’antico valico è ben noto ai bikers nostrani per il suo “fare” sinuoso tra una rigogliosa vegetazione e villaggi caratteristici e senza tempo; meriterebbero una visita più accurata, ma il tempo corre così ci troviamo nuovamente il riva al lago, che spettacolo! Cannero Riviera è un mirabile esempio di bellezza naturalistica che solo l’Italia può vantare; sano nazionalismo? Non è forse vero che il Bel Paese è culla di civiltà, di cultura, d’arte…………e di Italiani?
E, mentri i soci leccano il gelato con aria ironica e maliziosa, il sole arrossisce all’orizzonte.
La Domenica delle Palme ci ha regalato un’altra giornata di moto, di amici, di luoghi stupendi e……di tante piccole cose che sono il sale della vita.