Eccoci giunti alla metà del mese di Maggio. E’ difficile credere al calendario: dice che siamo in primavera inoltrata, dice che l’estate sta arrivando spinta dall’anticiclone delle Azzorre, che abbiamo imparato a conoscere grazie ai servizi meteo che imperversano alla televisione e sui media in genere. Proprio al telegiornale iniziano a farsi largo i consigli sulla dieta da seguire per arrivare puntuali e preparati alla prova costume, che ci attende più o meno tutti da qui a poco.
Ma ci credete davvero? Guardate un attimo fuori dalla finestra…non vi sembra che un Mago Merlino un po’ sadico vi abbia spostato la casa nottetempo a Venezia, con le strade che ormai sono canali? Guardate la vostra auto: non sembra un po’ una gondola tarocca? E se aprite il box, la moto non è tristemente riposta nello stesso spazio che le avete dedicato nelle nevose giornate invernali?
Basta! E’ tempo di reagire, di scrollarsi di dosso il torpore e di andare a trottare per il mondo contando sulla compagnia degli amici, sullo spirito di avventura, e sul pieno nel serbatoio! La cosa più bella che l’Uomo ha inventato è la moto. La cosa più intelligente è la tuta anti-pioggia. Perciò non ci sono scuse da addurre per giustificare il proprio ozio: casco in testa, abbigliamento adeguato, protezioni a corredo, benzina, anti-pioggia riposta nel bauletto e pedalare! Anzi, smanettare!
Questo è lo spirito che ha spinto uno sparuto gruppetto di soci (Carmen, Daniela, Francesco, Giulio, Marco, Maura, Piero e Roberto) a ritrovarsi domenica scorsa, 9 maggio, per regalarsi una giornata extra-calendario dedicata al turismo ed alla scoperta di nuovi luoghi che possano regalare emozioni sia in termini paesaggistici che di divertimento nella guida. Amici anticonformisti, che hanno deciso di non seguire il resto del mondo che ha ascoltato le previsioni del tempo: promesse di piogge, di temporali, di temperature molto al di sotto della media stagionale. Persino la gara di Superbike a Monza avrebbe avuto come effetto l’erosione del fegato di chi non aspetta altro che la giornata libera per mettersi in sella al proprio biciclo, spinta non con le gambe ma con tanti cavalli.
Come dicevano i nostri antenati romani “gli Dei ci sono stati propizi”: la giornata è stata bella sia meteorologicamente (qualche nuvola, qualche raggio di sole, un po’ di caldo, un po’ di afa) che in senso ludico e culturale. Ci siamo spostati in Brianza, vicino a quei mostri con una testa che correvano nell’autodromo di Monza in sella a mostri su due ruote. Abbiamo raggiunto dapprima Capriate e da lì siamo risaliti verso Lecco, fluttuando sulle strade che si adagiano sulle colline brianzole, superando curve con raggi strani, curve lisergiche, in un saliscendi tra paeselli bucolici e centri urbani anonimi. Ci siamo rifocillati sulle sponde del Lago di Sartirana, abbiamo salito i tanti scalini che portano dalla piazza di Montevecchia Alta al santuario della Beata Vergine del Carmelo, riuscendo ad ammirare una delle tre piramidi di Montevecchia, oggetto di studi geologici ed archeologici da ormai un decennio. Ci siamo avventurati alla ricerca dei fantasmi di Consonno, un paese abbandonato ancora prima che ne fosse terminata la costruzione, in cui gli edifici che dovevano accogliere casinò, night, locali, ristoranti, si sono trasformati in luoghi sinistri, di quelli che si vedono solo nei film del terrore. Ci siamo lasciati ammaliare dal sistema di attraversamento dei fiumi realizzato da Leonardo Da Vinci, ancora utilizzato ad esempio ad Imbersago per spostarsi tra le due sponde del fiume Adda. Abbiamo anche fatto una passeggiata in un parco che doveva essere un osservatorio della Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli) ma invece non lo era perché….perché quello era in un altro paese…
Si perché la gita è stata buttata lì un paio di giorni prima, abbozzata ma non studiata nei dettagli. Se poi si considera che alla testa del gruppetto c’era il meno esperto (leggasi Giulio) è facile immaginare che le bellissime strade tutte a curve sono state rifatte anche due o tre volte per cercare la direzione giusta. Ringrazio l’assenza di cartelli stradali: ho potuto divertirmi più di una volta su quei nastri d’asfalto che miracolosamente non mostrano le ferite procurate dal ghiaccio invernale.
Poi ok, al lago di Pusiano è “arrivata la bufera” che ha agitato le acque dell’invaso e che si è palesata con un rovescio temporalesco. Ok, ci ha fatto compagnia da lì fino a casa, per i circa settanta chilometri che servono per raggiungere Somma Lombardo passando per Lipomo, Villaguardia e Vedano Olona. Ok, siamo arrivati a casa con le tute grondanti d’acqua. Ma questo non va inteso come un fastidio: fa parte del gioco, della vita del motociclista, essere immerso nella natura e muoversi in compagnia degli eventi, siano essi la canicola estiva o la pioggia nordica. Ti senti più eroe quando spegni la moto e dal motore sale la nebbia provocata dall’evaporazione dell’acqua che lo ha ricoperto fino a qualche istante prima.
E il contachilometri è lì che ti fa l’occhiolino e ti dice “Ehi! Psssttt! Sono più di 250!”. E tu gli sorridi di rimando, perché oltre alla soddisfazione che ti danno i chilometri snocciolati uno dopo l’altro, ripensi anche alle tante battute, ai tanti momenti divertenti che hanno riempito questa domenica in cui “quello” triste era il divano di casa, fermo lì, vuoto.
Qui gli scatti di questa uscita "fuori ordinanza".