Grazie a Simone per aver mantenuto la parola data: le righe che seguono sono la sua introduzione al racconto dell’avventura vissuta recentemente negli Stati Uniti d’America, con la moglie Silvia, la fidata GoldWind, e un gruppo di amici. Attendiamo il seguito, mentre vaghiamo per il Lontano Ovest grazie alle tante foto pubblicate!

 

…A parte che sto’ malloppo di viaggio MAI avrei pensato di affrontarlo a 32 anni.

Son sincero, frullava per la testa: ma conoscendo i miei tempi e le mie lune avrei pensato un giorno del mio cinquantesimo o addirittura sessantesimo anno di vita. Pensionato. Figliato. Pelato. Però l’idea del 2012 e, peggio, il dolce buon giorno frullante, ripetitivo, martellante “Andiamo!” di Silvia, mi indusse (senza alcuna pressione…) a inviare l’e-mail a Maurizio per iscrivermi al tour. Manco farlo apposta, anche se ho praticamente dormito davanti al pc e alla cassetta delle lettere (si perchè, se qualcuno non lo sapesse, le iscrizioni si aprono solo alla pubblicazione sul giornalino del Club), sono riuscito ad iscrivermi. Per ultimo! Manco E.T., modificando il Grillo Parlante, ci sarebbe riuscito! Comunque…

Segno del destino che…bum…gli acconti erano già stati consegnati. Pimpi (Silvia), quella che oltretutto ho sposato nel frattempo, era già a fotografare il carico delle moto nel container. E il gruppo era al porto a ritirare le moto, con Pimpi a fare le foto, ecco, si perchè grazie alle ragazze del gruppo (vero Sonia? esempio del tutto casuale…) le aziende produttrici di memorie hanno alzato il loro fatturato del 200% nel 2010..

Si, per chi fosse ancora all’oscuro, il viaggio era in compagnia; un bel gruppo: 20 persone, penso. Si era capito subito che il gruppo aveva un punto di forza, che aggregava già sull’aereo: “Quando si mangia”?”, altro che chilometri, sole ,caldo, alieni… Nulla era più importante del sapere cosa si sarebbe fatto a mezzogiorno ed alla sera: quando e dove si mangiava! Il benzinaio? Se era un Mc era meglio… Infatti la ciurma è cresciuta unita e forte… I miei 12kg in più sono a far da garante.

Ore, giorni, chilometri, foto, ma nulla è come il ricordo del vero profumo di pino silvestre delle foreste: indimenticabile. Indimenticabile come il profumo della terra rossa nella Monument Valley mentre diluvia e vedi Richy che si avventura giù per la Valle della Morte con la sua GL (e tu preferisci il French Vanilla, al caldo) e ammiri… Che spettacolo alcune espressioni da Shining comparse dopo un “piccolo” problema in autostrada ad alcuni membri del gruppo… Le risate di Franco per le salite e le discese di San Francisco: uniche.

Per tutto il viaggio ho pensato a cosa avrei scritto al ritorno. Dopotutto un resoconto è ovvio. Quando penso alla foto che mi sono scattato sotto al cartello della Extraterest Away mi fermo e mi godo ancora il momento nella mia mente come allora. Come faccio a descriverlo? Forse è ancora presto, forse come dice il guru: “stai ancora metabolizzando tutto quello che hai visto”. Lascio a voi guardando le foto provare ad immaginare rumori, profumi e luci, e vi invito a sognare quello che io ho vissuto…

Dimenticavo: zia Edna, quando leggerai questo resoconto, non ti arrabbiare, perdonami errori e strafalcioni! Dopo tutto: il bello non è arrivare ma viaggiare.