Nel nostro diario fotografico sono state inserite le foto della gita a Mantova di ieri, domenica 15 aprile.
La febbre. Non quella che ti rende lucidi gli occhi e rende fastidiosa persino la luce del sole. Non il malessere che ti lega al letto quando invece vorresti dedicarti alla tua giornata, pur semplice che sia. Non quella che si misura con un termometro o che conta su rimedi immediati, come qualche aspirina. Qui siamo al cospetto di quella febbre che ti assale quando un desiderio si insidia nella tua mente, nella tua anima, e stagione dopo stagione cresce fino a prendere il sopravvento e diventare un istinto irrefrenabile, una pulsione, un qualcosa da assecondare e a cui dar sfogo per non rischiare che l’insoddisfazione renda amara la vita.
Per il Moto Club Golasecca il lunedì dell'Angelo è ormai tradizionalmente dedicato alla grigliata fuori porta, che ogni anno raduna sempre più soci e saluta l'arrivo della primavera. E' questa una mezza verità, visto che se è vero che quest'anno abbiamo raggiunto le cinquanta presenze, è altrettanto vero che la grande assente è stata per l'appunto la primavera.
Sono le sei della sera e un gruppo di amici chiacchiera rilassato davanti ad un caffè, ad un tè fumante o ad un bicchiere di fresco vino bianco che nasconde le bollicine sotto ad un leggero velo di condensa. Un bicchiere che sembra circondato dalla nebbia. Fuori dal locale, silenziosa, la foschia inizia a calare il suo piovigginoso sipario su questa domenica d’autunno. E’ in questa atmosfera metropolitana che si chiude la gita che tradizionalmente consegna gli amici del Moto Club Golasecca al rigore dell’inverno: la gita nella nebbia.
Dovendo affrontare il tema della disabilità si corre il rischio di cedere alla retorica. Capita cioè che, ancorchè animati dalle migliori intenzioni, si lasci spazio al compatimento. Quando invece si sostituiscono le chiacchiere con i fatti, e ci si regala una giornata mischiati con chi ha problemi veri da affrontare quotidianamente, si scopre una cosa che dà speranza a questa società votata allo sfacelo: esistono ancora persone speciali.
Finalmente la lunga attesa è finita. E’ dalla stesura del calendario moto-turistico, fatta in quel mese di gennaio che sembra già appartenere ad altre epoche, che il fascino del Trentino turba il sonno dei motociclisti desiderosi di avventura. Sebbene non sia una novità per coloro i quali amano le belle strade immerse in panorami da mille e una notte, c’è una parte della regione che ci separa dai vicini austriaci che ancora merita di essere indagata. Parliamo di quella parte del Trentino più morbida, meno ostile delle zone dolomitiche dove l’arco descritto dalle montagne che si stagliano alte sembrano denti spezzati nella bocca di un gigante.