Facciamo un conto veloce: Carnevale è già alle spalle, sul calendario c’è scritto che domenica 13 marzo è il primo giorno di Quaresima per cui la primavera sta arrivando col suo carico di sole, colori e quel teporino che ti fa iniziare la giornata col sorriso. Eppure c’è qualcosa che non torna: aprendo la finestra alle 7:00 del mattino mi trovo davanti un mondo diverso da quello atteso. Nessun colore, forse la pioggia fitta che perdura dalla notte ha stinto il verde degli alberi e dei campi che mi circondano, e ha lavato via il rosso dei tetti. Uno sbuffo di fresco vento mi nebulizza un po’ di pioggia sulla faccia, e come se fosse stata una spruzzata di spray urticante mi sveglio di colpo e decido in un attimo: doccia bollente per accumulare calore, colazione rapida, scafandro da palombaro, pigiata allo starter e sono già in strada.

 

Siamo a metà Gennaio, e gli epidemiologi concordano sul fatto che questo sia il periodo di massima diffusione dell’influenza stagionale. Fin qui nulla di strano, a parte i timori coltivati verso particolari tipi di influenza causati da virus che, sembra, siano molto più aggressivi dei classici animaletti invernali. Tra le nuove famiglie virali spicca poi il caso del virus che ieri, domenica 16 gennaio 2010, ha contagiato un gruppetto di soci. Si tratta del virus M123456, che manifesta il suo contagio con una voglia parossistica di saltare sulla moto e sgranare la prima, la seconda, la terza e via fino alla sesta marcia anche quando le persone sane, normali, non lo farebbero.

 

Nell’avventurosa vita di un motociclista si susseguono chilometro dopo chilometro diversi tipi di strada. C’è quella che ti accompagna nel viaggio della vita, lontano da casa lungo un viaggio ricco di episodi da raccontare agli amici davanti a qualche pinta di birra. C’è quella veloce della pista che ti spinge a cercare il limite della tua moto ed i limiti della tua esperienza di guida. Poi c’è quella che affronti facendo parte di un plotone di centauri, e quella che percorri in pigra solitudine perchè vuoi assaporare il borbottio del motore e godere degli scorci paesaggistici che ti circondano. Ma c’è anche la strada breve che ti conduce nella città dietro casa in cui puoi trovare i tesori che l’Uomo ha costruito nei tanti secoli della sua permanenza su questo pianeta.

 

Il 6 gennaio si è tentati di alzarsi dal letto e correre verso il camino per controllare se la cara Befana ci ha lasciato dei dolci o del carbone. Se però trovi la calza vuota rimani nel dubbio: sei stato buono o hai fatto il cattivo? Pensa e ripensa il fuoco ti coccola e il suo crepitio ti sembra tanto una nenia. Torno a letto? Ma no! Facciamogliela vedere noi, a questa vecchietta e alla sua scopa: non permettiamole di portarci via tutte le feste! La festa per noi inizia oggi! Finalmente si riaccendono i motori e si inaugura il nuovo anno motociclistico.

 

Anche per quest’anno il cantastorie che ci racconta le peripezie degli intrepidi motociclisti alle prese con il tradizionale Moto Gelo, è il nostro amico Roberto. A lui un grosso “Grazie!” per aver dedicato tempo ed energia alla stesura della pagina che leggete qui sotto, scritta praticamente quando era ancora in sella! Inoltre, non perdete le bellissime e suggestive foto raccolte durante la due-giorni piacentina!

 

Dicembre è il mese che porta l’inverno nelle nostre giornate, che imbianca i tetti delle case e le strade, che invita a raccogliersi davanti al crepitio del fuoco di un camino. Dicembre è anche il mese della feste per eccellenza: il Santo Natale e la notte di San Silvestro, occasioni per rasserenare gli animi e fare buoni propositi per il nuovo anno.

Sebbene questo non sia il mese più tipicamente motociclistico, i soci del nostro Moto Club hanno comunque avuto la possibilità di ritrovarsi in diverse occasioni.