IL NOSTRO DIARIO

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Ma quale autunno? Ma quale tristezza che riempie i vuoti lasciati dall’estate? Perchè lasciarsi intimidire dal cielo plumbeo e rimanere incollati sul divano come se fossimo trattenuti da un magnete? Agire, reagire, assecondare la propria passione e la voglia di condividere qualche ora con gli amici: ottime medicine naturali contro l’apatia che rischia di sopraffarci a causa del grigiore di una domenica di ottobre.

Tre, due, uno… Ultimi giorni del countdown che ci porta al momento in cui Ottobre comparirà sui calendari appesi alle nostre pareti. Quando strapperemo la pagina di Settembre si staccheranno anche le prime foglie dagli alberi, e tra il verde lucido dell’estate si faranno largo, piano piano, i colori pastello tipici d’autunno: quel giallo e l’arancione che saranno l’anticamera per gli infuocati tramonti d’Ottobre.

Dopo le abbuffate motociclistiche dell’estate arriva il momento in cui clima indugia su temperature fresche, non ancora fredde, dandoci la possibilità di godere di qualche gita fuori porta da intraprendere con ritmi più blandi, sornioni, così da lasciarsi circondare dai nuovi aromi che sostituiscono la salsedine d’Agosto: profumo di terra, di funghi, di foglie di castagno.

 

Grazie a Simone per aver mantenuto la parola data: le righe che seguono sono la sua introduzione al racconto dell’avventura vissuta recentemente negli Stati Uniti d’America, con la moglie Silvia, la fidata GoldWind, e un gruppo di amici. Attendiamo il seguito, mentre vaghiamo per il Lontano Ovest grazie alle tante foto pubblicate!

 

Dopo la lunga pausa estiva ritorna alla quotidianità anche questo spazio, che è nato qualche anno fa per raccontare le avventure vissute da un nutrito gruppo di motociclisti che, anche grazie all’affiatamento affinato nel tempo, si diverte scoprendo le tante bellezze che la mano della Natura e quella dell’Uomo hanno plasmato su questo nostro piccolo e fragile pianeta. Andare in moto non è quindi una condizione limitativa, fine a sé stessa, ma il mezzo, il metodo che permette di trasformare una passione viscerale per i motori e le due ruote in una forma di conoscenza geografica e storica, ma soprattutto in una occasione di scambio di esperienze e di crescita per le persone che vivono queste avventure.

 

In una spianata prospicente al fiume Toce e alla strada statale del Sempione, dominata dal verde rigoglioso del prato e puntellata da poche zone d’ombra create dai piccoli vitigni, battuta da un vento insistente, carico di terra sollevata dalle strade bianche arse dal sole impietoso di Luglio. Qui ha avuto luogo il tradizionale motoraduno Guzzi Friends, giunto alla sua diciassettesima edizione.

Mezzogiorno. Il sole è alto e schiaccia sotto di sé il mondo con il peso dell’aria calda e irrespirabile. Si esce dall’ufficio fresco di aria condizionata e le vertigini ti assalgono come se ti trovassi su una giostra al luna park. Poi muovi i primi passi per transitare lungo i cento metri più lunghi della tua vita, per raggiungere il self-service senza aver nemmeno voglia di mangiare. E all’orizzonte nell’aria tremante che risale dall’asfalto ormai gommoso, si forma un’immagine, un miraggio: le vacanze!

 

Anche questa settimana abbiamo valicato il confine patrio per avventurarci in qualche cantone elvetico, attraversando luoghi incantevoli sotto l’aspetto paesaggistico e naturalistico, unendo il fattore estetico a quello ludico, poiché la strada percorsa ha fatto uno dei regali più graditi ai motociclisti: curve, tante curve, curve senza brecciolino, larghe, asciutte, da mangiare in fretta come fanno i più golosi in estate con il gelato.

 

Uno sguardo alla sveglia. Sono le 5.30 del mattino e non capisco se là fuori sia sereno o no. La sveglia suonerà tra un quarto d’ora ma ormai conviene alzarsi e sbrigare le ultime attività. Il sole ancora non si è svegliato, ma il cielo è inequivocabilmente sgombro di nubi: perfetto! Il tempo di fare una doccia, indossare gli abiti da combattimento, caricare il mulo che al posto delle quattro zampe ha quattro cilindri, e niente colazione: meglio farla tra amici al bar, prima di mettersi in viaggio, giusto per concedersi una coccola prima degli schiaffi che mi darà l’adrenalina strada facendo. E si parte.